Se hai paura di cadere, allora, resta ferma, ma sappi, che se continuerai a rimanere immobile, ti perderai le meraviglie della vita.
Ti perderai la possibilità di conoscerti veramente e di trovare la tua massima espressione.
Per crescere devi cadere.
Capire cosa ti ha fatto cadere, rialzarti, proseguendo poi il tuo percorso consapevole dell’errore commesso in precedenza.
Caduta = insegnamento
Insegnamento = crescita
Crescita = sviluppo
Sviluppo = successo
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QUELLO CHE SUCCEDE OGGI
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Il problema di oggi sta nell‘impazienza di ottenere risultati immediati, che possono essere, ad esempio: vendite, crescita follower o visualizzazioni.
Caduta = lamentela
Lamentela = vittimismo
Vittimismo = arresa
Arresa = “fallimento”
Focalizziamoci sul settore artigianale.
A tutte noi è capitato di lanciare un nuovo prodotto, o servizio, andato completamente a vuoto, ovvero, VENDITE ZERO!
Come abbiamo reagito?
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prima ipotesi: L’ARRESA
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No vabbè, c’è troppa crisi, la gente non spende, poi, chi mi segue non comprende la magnificenza del mio prodotto/servizio, vogliono tutto “a gratis” e basta, curiosare e copiare.
Basta, faccio altro. Torno a fare quello che sino ad oggi mi ha permesso di fare la spesa.
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seconda ipotesi: CRESCITA
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E’ andata male, perché?
Ho comunicato nel modo giusto?
Ciò che ho offerto è davvero un prodotto/servizio unico, utile e irresistibile? Agevolo l’acquisto? Qual’è la mia proposta di valore?
Ok, cerco di studiare cos’è andato storto, aggiusto il progetto, la comunicazione, le tempistiche di lancio e ci riprovo!
Se non dovesse andare ancora bene, allora, forse, la mia community non è pronta per quel tipo di servizio, o semplicemente, non è in target.
Ottimo a quel punto posso decidere se cambiare target (ricominciare da zero), oppure, continuare a fare quello che facevo prima ma, in modo più accattivante, più coinvolgente.
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IO HO SCELTO DI CAMBIARE
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Una caratteristica che mi ha sempre contraddistinto è che non ho mai avuto paura del cambiamento, del salto nel vuoto.
Essere consapevole di non sapere come “andrà a finire” non mi terrorizza. Mi stimola, mi incuriosisce.
Attenzione però!
Il cambiamento dev’essere fatto con intelligenza e preparazione.
Non puoi pensare di mescolare le carte in tavola, rimetterti in gioco, senza avere gli strumenti idonei per poterlo fare.
Se vai alla cieca andrai a sbattere!
Devi sapere dove stai andando, consapevole, che se la tua meta non è dietro l’angolo, ci vorrà del tempo.
Sapere dove si vuole andare non è semplice, e spesso, lo si capisce strada facendo, nel mentre.
Inizia a sperimentare. Fissati un obiettivo, cerca di raggiungerlo. La sperimentazione ti porterà chiarezza.
Definisci quello che assolutamente non vuoi fare, ti annoia o ti appesantisce.
Eliminare ti consentirà di fare maggiore chiarezza in te.
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ECCO COME MI SONO RIMESSA IN GIOCO
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PRIMO CAMBIAMENTO
Da impiegata decisi di dedicarmi totalmente all’artigianato.
Rassegnai le dimissioni e iniziai a focalizzarmi sulla produzione artigianale sviluppando un’idea di business che potesse avere un mercato.
Per capire se quello che facevo potesse avere un mercato, o meglio, capire se ero abbastanza brava come artigiana per vendere ciò che realizzavo, comunicare nel modo giusto, esporre nel modo corretto, incuriosire ecc., decisi di fare i classici mercatini.
N.B. ci si mette in gioco con gli sconosciuti, non con amici e parenti!
Lo feci per un anno e mezzo circa. Ho acquisito la mia prima clientela fedele. I primi ordini personalizzati.
Ad ogni mercatino, alcuni prodotti, andavano esauriti nel giro di poche ore.
Vendevo!
Ottimo ora potevo fare un passo in più.
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SECONDO CAMBIAMENTO
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Ad un certo punto mi sono detta: “se riesco a vendere nei mercatini, allora, riuscirò a vendere anche online”
Abbandonai i mercatini e mi catapultai sul web (non avevo Facebook, non avevo Instagram, non avevo un sito).
Ho lavorato dietro le quinte per circa 6 mesi.
Ho creato il mio sito, la mia pagina Facebook (da 0 follower), ma soprattutto, ho aperto il mio negozio su Amazon.
Peri successivi 6 mesi ho venduto tantissimo su Amazon, ma ho commesso due grossissimi errori che mi ha portato presto al fallimento – errori non dipendenti dalla piattaforma, ma dalla mia gestione e visione della vendita online.
Il racconto continua nel prossimo articolo
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Grazie di cuore ❤
Grazie a te 🙂
Io al contrario ho rinunciato perché ho visto che le persone non capiscono il lavoro fatto a mano. Però ho sempre il rimorso di non saper tentare e rimettermi in gioco. Grazie per questa tua testimonianza. ❤️
Ciao Alessandra, Spesso si dice “non capiscono il lavoro fatto a mano”, parliamoci chiaro, l’ho fatto pure io. Con gli anni però ho compreso una cosa fondamentale: anziché dire: “non capiscono il fatto mano” se trasformassi la domanda in: “come faccio a trasmettere il valore del fatto a mano e del mio prodotto?” e ancora “ho fatto tutto ciò che potevo per trasmetterne il valore?”. Non è facile individuare la chiave giusta comunicativa per arrivare alle persone, ma, è possibile. Grazie per la tua risposta al mio articolo, su questo argomento ci farò sicuramente un video dando alcuni consigli su come trasmettere il valore dell’artigianato.
CIAO Sania! Grazie per questo tuo contenuto, l’ho trovato molto interessante e ne attenderò con impazienza il seguito!
Anch’io sono vittima di un mio fallimento, che mi ha fatto perdere fiducia in me stessa e nelle mie capacità. Anni fa avevo iniziato a dedicarmi all’artigianato producendo articoli in feltro (cestini, bomboniere, idee regalo..), ho fatto alcuni mercatini e ricevuto commissioni per alcuni Sacramenti, persino per un anniversario di matrimonio! Poi improvvisamente la battuta d’arresto che mi ha fatto cambiare idea sulla possibilità di aprire p. Iva ma anche perdere lo stimolo x continuare nella mia passione.
Così ho svolto altri lavori ma, nonostante l’entrata sicura a fine mese, sentivo (e sento tuttora) di non essere felice.
Vorrei rifare il salto, ma ho paura di cadere ancora..
Ciao Elisa, il momento di sconforto successivo ad un “fallimento” è naturale. Bisogna accoglierlo senza però che diventi un ostacolo o un motivo per non rialzarci. Dobbiamo capire cosa ci ha portato alla battuta di arresto, c’è sempre un motivo. Spesso non lo vogliamo vedere perché “sistemarlo” richiede tempo, sacrifici e magari altri fallimenti. L’ignoto fa paura ma se nessuno avesse mai fatto il salto, oggi, non ci sarebbero tutte le cose meravigliose che ci sono nel mondo. Se sei scontenta del tuo quotidiano non darti per vinta, ascoltati e datti tempo per chiarire le idee. Cerca di capire cosa non ha funzionato. Ricominciare si può però con i giusti strumenti e le giuste consapevolezze. Gli articoli che seguiranno a questo articolo ti sveleranno i miei super scivoloni, magari potresti trovare la tua ispirazione. Nel frattempo, datti tempo e analizzati ;-), a presto, Sania
Ciao Elisa, io non mi arrendo sicuramente anche se non vendo come vorrei, ed ogni tanto mi abbatto sicuramente sbaglio ma non sono riuscita a capire dove ma sicuramente non rinuncio perché Creare per me è dare sfogo alla mia libertà di pensiero; il tuo articolo è molto interessante ciao
Ciao Luana, sono Sania :-), la tua determinazione è lodevole e fai bene ad essere resiliente in ciò in cui credi. L’arte bisogna prima di tutto viversela come passione, come vocazione, la monetizzazione deve poter arrivare in un secondo momento. Il motivo per cui, a volte, non si riesce a vendere c’è di sicuro. Può essere il metodo comunicativo che utilizziamo, il prodotto stesso che magari necessita di revisione o, a volte, sbagliamo target. Grazie per il tuo commento, lo prenderò sicuramente come spunto per ampliare il discorso della vendita. A presto, Sania