L’artigianato è uno dei mestieri più antichi che racchiude in sé esperienza, cura, passione, innovazione e tecnica. 

Ogni prodotto handmade racconta una storia, la cui missione è quella di trasferire un valore ben preciso. 

Non si parla solo di passioni, di passa tempi o di vocazione, spesso, per l’artigiana, è un vero e proprio stile di vita

Oggi dove tutto è industrializzato, tra consegne veloci e balck friday, fare percepire ai propri potenziali clienti il valore dell’attesa, del prezzo e dell’opera manuale diventa sempre più una lotta più che un normale processo di marketing. 

Chi compra handmade pensa, sbagliando, di acquistare un prodotto della grande distribuzione, o meglio, ragiona come se stesse acquistando un prodotto della grande distribuzione. 

Acquistando handmade si acquista un’esperienza emozionale.

Acquistando un prodotto della grande distribuzione si acquista, invece, la funzionalità e l’immediatezza. 

Ci sono tre fattori che generalmente influenzano la percezione del valore/prezzo del prodotto handmade 

Il primo fattore è rappresentato dal potenziale cliente: 

1. La verità è che al potenziale cliente non gliene frega niente del tuo tempo, della tua esperienza, dei tuoi sacrifici, della tua professionalità. Vuole un prodotto bello, di qualità, possibilmente economico e lo vuole subito. 

Questa mentalità d’acquisto ha portato molte artigiane a scegliere la velocità anziché la qualità e la bellezza scenica anziché la vera funzionalità del prodotto offerto. 

Si rischia così di mettere sul mercato un prodotto “facile da realizzare” ma non un prodotto che risponda veramente ai bisogni del proprio target

2. Il secondo importantissimo fattore è invece rappresentato dalla “guerra concorrenziale artigiana” – ovvero, la guerra tra artigiane agguerrite pronte a farsi le scarpe per accaparrarsi  il primo posto come “l’artigiana economica dell’anno!”.

Questo fenomeno ha portato però negli anni ad una “svalutazione” del valore dell’handmade”. Ogni artigiana ha abbassato il proprio prezzo per adeguarsi ai prezzi più bassi della propria concorrenza, innescando così un meccanismo di svalutazione dell’opera manuale.

Un meccanismo infatti innescato proprio da chi, oggi, si lamenta del poco valore percepito del proprio lavoro.  

3. Ia paura di non vendere porta sempre più spesso le artigiane inesperte a proporre i propri prodotti a prezzi stracciati

PREZZO BASSO = PRODOTTO DI SCARSO VALORE

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SE TU NON TI DAI VALORE, NESSUNO TI DARà MAI VALORE

Se non dai valore a ciò che sei e a ciò che fai, come puoi pensare che le persone possano percepire il tuo valore se in te trasuda solo incertezza?.

Sembra un concetto banale e scontato, eppure spesso sono le stesse artigiane a mettere in dubbio il proprio operato con frasi del tipo: 

  • non sarà troppo costoso?
  • Non sono un’esperta nel settore, chi crederà in me?
  • L’ha già fatto anche lei, è inutile che lo faccio pure io
  • Non mi sembra perfetto, non posso venderlo
  • Creo con le mani, non sarà mica un lavoro, come posso pretendere di farmi pagare?

Potrei continuare per ore ma il concetto è solo uno: 

IMPARA A DARTI E A DARE VALORE a ciò che sei e a ciò che fai solo così otterrai i risultati che ti meriti davvero. 

CREA LA TUA STRATEGIA DI VALORE

Smettila di vendere un prodotto!

Inizia a vendere la tua proposta di valore!

La proposta di valore non è il prodotto ma il beneficio che ne trae il tuo potenziale cliente acquistando il tuo prodotto. 

Il tuo valore non è identificato solamente nella qualità – nella cura del processo produttivo – nell’unicità. Questi sono tutti elementi che, di fatto, accomunano tutte le artigiane. 

La tua proposta di valore deve invece poter essere unica, riconoscibile e realistica

Le persone devono poter identificarsi nella tua proposta affinché tu e loro possiate diventare una cosa sola

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